Conferenza a cura di Anna Mattei, pedagoga steineriana specializzata in Biografia, Astrosofia e Arte Sociale
I giorni e le notti che vanno dal 24 dicembre (la sera di Natale) al 6 gennaio (sera dell’Epifania), sono chiamate da R. Stainer le “Tredici Notti Sante“; le considerava un periodo nel quale le energie del mondo esterno possono favorire l’introspezione cosciente, fatta con il cuore e che con la mente. Oltre alla possibilità di entrare in contatto con parti profonde di se, esiste anche un’altra possibilità: come di fronte ad uno specchio, i dodici mesi passati si riflettono nel presente su quelli a venire, alla visione retrospettiva si unisce quella prospettiva. Il primo giorno corrisponde al primo mese trascorso (gennaio) e all’ultimo futuro (dicembre); allo stesso modo per il secondo (febbraio-novembre), il terzo (marzo-ottobre) e così dicendo, fino al dodicesimo per dicembre e gennaio. Il tredicesimo, l’Epifania, è dedicato alla sintesi: ciò che era nascosto può manifestarsi.